Promuoviamo la trasparenza sulle emissioni di CO2 associate ai nostri prodotti

Promuoviamo la trasparenza sulle emissioni di CO2 associate ai nostri prodotti
2024-01-23

In un contesto in cui la consapevolezza del cambiamento climatico e l'importanza delle pratiche sostenibili stanno crescendo sempre di più, diventa essenziale approfondire l'impronta di carbonio dei materiali, in particolare dell'alluminio. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che quando si tratta del riciclo dell'alluminio, i processi non sono tutti uguali, il che può portare ad equivoci e interpretazioni errate.

L'alluminio è apprezzato per la sua durata, leggerezza e la sua capacità di essere riciclato all'infinito, rendendolo un materiale ideale per l'economia circolare. Questa caratteristica ha spinto molti produttori a proporre l'alluminio riciclato come un'alternativa più ecologica. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che l'impatto ambientale dipende dall'origine del materiale e se ha già avuto una vita utile all'interno di un prodotto.

Se l'alluminio riciclato proviene da finestre, porte e facciate a fine ciclo di vita (scarti post-consumo), la sua impronta di CO2 si avvicina allo zero. Ciò è dovuto al fatto che il riciclo dell'alluminio richiede solo il 5% dell'energia necessaria per la sua produzione iniziale. Pertanto, gli scarti post-consumo rappresentano la forma più ecologica di alluminio riciclato.

L'alluminio può anche essere riciclato dagli scarti di produzione, o scarti pre-consumo. Tuttavia, poiché questo alluminio non ha mai fatto parte di un prodotto e non ha mai avuto una vita utile, ha la stessa impronta di CO2 dell'alluminio originale, a cui si aggiunge il 5% derivante dal processo di riciclo.

Cosa contiene il tuo alluminio riciclato?

Alcuni produttori di alluminio includono nei loro calcoli sia scarti pre-consumo che post-consumo, un approccio che potrebbe incentivare la produzione di rifiuti e offuscare la reale impronta di carbonio, presentando erroneamente l'alluminio ad alta impronta di carbonio come rottame a zero emissioni.

L’elemento chiave è la trasparenza: comprendere i metodi di calcolo e la documentazione del prodotto che si sta per acquistare. Questo approccio permette di ottenere una panoramica accurata dell'effettivo impatto ambientale dell'alluminio riciclato.

Alcune domande importanti da fare:

  • Qual è l'impronta di CO2 del mio prodotto?  ​
  • Quali sono i criteri utilizzati per calcolare l'impronta di CO2?​
  • Che tipo di documentazione accompagna il prodotto in vendita?

 

Quando si parla di scarti pre-consumo, tuttavia, è in corso un dibattito sulla loro classificazione negli studi di analisi del ciclo di vita (LCA). A differenza degli scarti post-consumo, gli scarti pre-consumo non hanno mai avuto una vita utile all’interno di un prodotto e spesso vengono venduti a riciclatori esterni.

Se il tuo prodotto è accompagnato da una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD), il documento dovrebbe descrivere le quote di scarti pre-e post-consumo, oltre al potenziale di riscaldamento globale (l'impronta di CO2) e agli ulteriori impatti ambientali del prodotto.

Due metodi per calcolare l'impronta di carbonio degli scarti in alluminio

L’assenza di indicazioni chiare da parte degli standard internazionali può generare confusione sul metodo migliore per calcolare l'impronta di carbonio degli scarti pre-consumo. Esistono due metodi comunemente utilizzati: l'approccio “cut-off” e “avoided burden”. Sebbene entrambi i metodi siano validi, forniscono risultati drasticamente diversi.

  • L'approccio “cut-off”: l'impronta di carbonio segue il prodotto principale poiché gli scarti non generano alcun impatto ambientale rilevante.
  • L'approccio “avoided burden”: in questo caso, l'impronta di carbonio segue il materiale, distribuendo l'impatto tra tutti i prodotti (billette e scarti). Ciò implica che le emissioni associate agli scarti non vengono assegnate esclusivamente a un singolo prodotto. Questo contribuisce a una valutazione più completa dell'impronta di carbonio nell'ambito della produzione e del riciclo dell'alluminio.

La ragione per cui si considerano equivalenti entrambi i tipi di scarti è che l'approccio utilizzato per valutare l'impatto ambientale consente di tracciare completamente la provenienza e la gestione degli scarti. In parole più semplici, il modo in cui valutiamo l'impatto ambientale ci permette di seguire attentamente da dove provengono e come vengono gestiti gli scarti, rendendo così comparabili entrambi i tipi in termini di impatto sull'ambiente.

L'approccio del cut-off, per la sua semplicità, è spesso preferito, ma potrebbe ostacolare lo sviluppo dell'economia circolare non dando agli scarti post-consumo un vantaggio in termini di impronta di carbonio. Ciò potrebbe potenzialmente incoraggiare l'uso di scarti pre-consumo, mettendo in secondo piano l'obiettivo di sostenibilità di ridurre ed evitare gli scarti nel processo di produzione.

Alla luce del dibattito, la priorità dovrebbe essere la trasparenza, offrendo dati per entrambi i metodi di calcolo. In un mondo che pone sempre più valore sulla sostenibilità, non sono più sufficienti vaghe affermazioni come "sostenibile" o "riciclato". È indispensabile definire con precisione questi termini, condividere apertamente i dati e incoraggiare le verifiche.

La filosofia di Hydro Building Systems è in linea con questa visione. Crediamo che considerare l'impatto ambientale in modo completo fornisca una visione realistica delle emissioni di carbonio, supportando un'economia circolare. Dichiariamo le emissioni di CO2 associate ai nostri prodotti. Crediamo fermamente che attraverso la comprensione, l'innovazione e l'impegno per la sostenibilità, possiamo essere leader nel dimostrare che l'alluminio riciclato non è solo una parola d'ordine, ma una scelta valida e responsabile per il futuro.

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